Comune di Ponte Buggianese

 

 

 

Il Comune di Ponte Buggianese, socio dell’ AEVF (Associazione Europeea delle Vie Francigene), insieme ai comuni di Altopascio e Fucecchio, accoglie un percorso alternativo che attraversa la più estesa palude interna italiana, rotta fondamentale di uccelli migratori tra la costa tirrenica e l’interno: il Padule di Fucecchio. Il percorso sviluppato, che misura circa 27 km, è un’alternativa alla tappa 29: dall’Ospitale dei Pellegrini di Altopascio, fino all’Ostello di Ponte a Cappiano nel Comune di Fucecchio, attraverso il territorio di Ponte Buggianese seguendo arginature e caratteristiche strade di campagna. Quest’area, già nella “Rete Natura 2000”, è un sito di importanza comunitaria e dal 2013 fa parte, per la sua ricchezza di fauna e flora e le sue particolarità idrogeologiche e paesaggistiche, delle zone umide di importanza internazionale in base alla convenzione di Ramsar. Il valore aggiunto di questo tracciato, che è il sogno di fotografi, ambientalisti e camminatori è la così detta “via d’acqua”; è infatti possibile, in alcuni periodi dell’anno, percorrere circa la metà del tracciato su caratteristiche imbarcazioni locali: i “barchini”.
Questi natanti permettono di navigare i canali nel cuore del Padule di Fucecchio, lontano dai rumori delle città. La via d’acqua è una particolarità unica, che attualmente può essere praticata soltanto in questa zona, nel tragitto della Via Francigena. I canali dell'area palustre già con Cosimo I° dei Medici erano utilizzati per trasporto di cose e persone utilizzando, appunto, caratteristiche imbarcazioni in legno di pino o di quercia, spinte con uno o più bastoni: detti “rampioni” per le punte in ferro che avevano all’estremità per evitare lo scivolamento sul fondale.
Nel Comune di Ponte Buggianese, in quegli anni, si sviluppò un forte traffico commerciale che veniva controllato da una sorta di dogana, situata a monte del Canale del Capannone. Questa struttura è ancora oggi visibile ed al suo interno è possibile consultare il centro documentazione sull’eccidio che si è consumato in queste zone il 23 agosto 1944.
La storia viene riproposta, oggi come allora: si attraversano i canali per evitare le zone collinari ed isolate delle Cerbaie che, all'epoca, erano zone predilette da bande di briganti, chiedendo un “passaggio” via acqua ai commercianti che con i loro “Navicelli”, utilizzati per i carichi più pesanti, attraversavano la zona umida. La variante realizzata costituisce un’esperienza unica dal punto di vista ambientale, storico e culturale che vale sicuramente la pena di vivere in prima persona. 

Ponte Buggianese tra cultura, sport e territorio

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